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#virtustest, a tu per tu con Riccardo Cazzola#virtustest, a tu per tu con Riccardo Cazzola - 0

#virtustest, a tu per tu con Riccardo Cazzola

24 Apr 2020


 Riccardo Cazzola, parte 2. Una "nuova vita" iniziata alla Virtus Verona che vale la tradizionale chiusura del cerchio. Classe 1985, Ricky è partito da Verona per intraprendere una lunga e fruttuosa carriera, culminata con la serie A. Partiamo da qui: "Le tappe più importanti della mia carriera sono state per svariati motivi, Castellammare di Stabia, la più importante; Bergamo, l'apice della mia carriera; Alessandria, l'occasione mancata e per ultima la Virtus che considero come una seconda giovinezza o un nuovo inizio". 

Perchè Castellammare di Stabia la più importante? "La Juve Stabia ha rappresentato per me la svolta della mia carriera, le emozioni più forti ed uniche che ho mai provato. La vittoria di quel campionato porta con sé un sacco di ricordi. Credo di aver lasciato su quel campo sintetico un pezzo del mio cuore ma anche di essere stato ripagato come meglio non potessi desiderare".

Però la serie A è pur sempre la serie A: "La serie A è stato il coronamento di un percorso che ho intrapreso a 17 anni, quando ho lasciato casa per provare a diventare un calciatore professionista. Dopo tanto girovagare in serie C in giro per l'Italia ho realizzato il sogno che tutti i bambini inseguono". 

La storia moderna di Riccardo Cazzola cosa racconta? "L'idea di attaccare gli scarpini al chiodo, come si usa dire, era forte; dovuta a continue ricadute di infortuni che hanno riguardato entrambi i polpacci. Dopo sette lunghissimi mesi, di comune accordo, ho rescisso il contratto con l'Alessandria sperando di poter avere la possibilità di rimettermi in discussione in un'altra società. Nell'attesa però ho avuto l'ennesima ricaduta e a 33 anni appena compiuti avevo perso le speranze di vedere un futuro da calciatore".

Fino a quando non è arrivata nella tua vita la Virtus Verona. Come sono andate le cose? "Dopo qualche mese, la faccio breve, ho ritrovato quella sicurezza e motivazione per rimettermi in gioco, il resto lo hanno fatto Gigi Fresco e la Virtus che mi hanno dato questa opportunità".

Dall'alto della tua esperienza, quale sarà il futuro della serie C? "Il futuro della serie C era già a dir poco complicato, non da ieri ma da qualche anno. Sicuramente questo virus comporterà un nuovo ridimensionamento economico. Spero che non si indugi troppo per intraprendere scelte definitive in merito alla sospensione o alla ripresa. Credo sia plausibile cominciare a pensare alla prossima stagione".